Dove investire in immobili se non nei mercati più ricchi e prosperi? La logica che muove il settore immobiliare non è mai cambiata. Eppure non è così facile mettere in atto questo semplice ragionamento. Infatti, molti scelgono ancora le migliori offerte locali invece di guardare il quadro mondiale.
Conviene investire in immobili all’estero?
Non c’è alcun dubbio riguardo al fatto che conviene investire in immobili esteri. Ma non tutti sanno il perché.
È è un modo intelligente di far crescere il proprio capitale perché gli immobili aumentano di valore nel tempo. Una casa in un qualsiasi centro storico italiano oggi vale milioni di euro quando in realtà fu costruita per poche migliaia a suo tempo. E questo è vero ovunque.
Il motivo per cui il mercato immobiliare offre questa opportunità è dettato però da un altro fattore. Ovvero, il prodotto interno lordo del paese/mercato di riferimento. Le case italiane che oggi valgono milioni furono costruite durante il periodo della crescita economica.
Pertanto, chi vuole sapere dove investire deve guardare al benessere del paese in cui si intende farlo.
Più un paese è in rapida espansione e maggiore sarà il profitto nel medio e lungo periodo una volta che il PIL sarà aumentato vertiginosamente. Come mai? Perché la prosperità attira sempre investitori e imprenditori danarosi che fanno affari per sfruttare l’economia locale in salita.
Capire il mercato immobiliare attuale
Il 2022 è stato un anno di svolta per il mercato immobiliare. La fine della pandemia sembrava aver riaperto il flusso di investimenti. Ma la guerra in Ucraina ha rigettato le peggiori prospettive sul mercato interno europeo.
L’investimento immobiliare è quindi visto con diffidenza quando si tratta di luoghi vicini al conflitto. Oppure legati a partner commerciali della Russia come la Cina. Per non parlare della stessa bolla immobiliare cinese.
In Italia, il prezzo delle abitazioni è aumentato a seguito dell’inflazione in aumento negli ultimi anni. La Banca d’Italia riporta che la ricchezza immobiliare è poi scesa nei primi mesi del 2022 a causa dell’incertezza creata dal conflitto ucraino. E il PIL è sceso dello 0,2%.
Con queste premesse, il settore immobiliare ha spostato lo sguardo sui mercati emergenti. In questi paesi, il mercato immobiliare è in ascesa in seguito di una spontanea crescita economica. Tra questi paesi vi è anche quello in cui opero io, gli Emirati Arabi Uniti.
Altri motivi per cui vale la pena guardare all’estero includono:
- Alti livelli di tassazione in Italia.
- Pratiche burocratiche spesso complesse e soffocanti in caso di problematiche legate alla compravendita in Italia.
- Proprietà estere di sicuro interesse anche in previsione di un ritiro durante il pensionamento.
- Saturazione e immobilità del mercato italiano.
- Un esempio di investimento immobiliare in un paese emergente
- Da anni, lavoro a Dubai. Questa città è una delle più ricche degli EAU e meta ambita di grandi società e lavoratori in carriera. Le agevolazioni fiscali qui sono impensabili per gli italiani, e questo piccolo grande dettaglio attira investitori di tutto il mondo.
Come accennato, investire in immobili è perfetto se si pensa al lungo periodo. Ma Dubai permette di mettere a reddito abitazioni e fondi grazie a prezzi di affitto che incontrano l’attenzione di tutte le tasche.
Esistono molti distretti a Dubai che possiamo dividere in zone industriali, turistiche, residenziali e commerciali. Ma a differenza di quello che avviene in Italia, il governo locale sta cercando di migliorare ognuna di queste zone per integrare servizi che ne aumentano il valore.
In parole semplici, a Dubai conviene investire in immobili fintanto che si conosce la zona e i progetti di sviluppo locali. Perché? Perché in queste aree il valore delle proprietà immobiliari è destinato a salire più in fretta.
Per dare qualche altro dettaglio, Dubai sta implementando un nuovo piano regolatore per portare la città a migliori livelli di qualità di vita entro il 2040.
Se mettiamo insieme tutte queste informazioni, e ci aspettiamo un considerevole aumento del valore degli immobili nel successivo ventennio, ecco che tutto diventa chiaro. Se si investe a Dubai entro il 2025, nel medio-lungo periodo, il guadagno sarà molto rilevante.
Dove investire all’estero?
I due mercati di riferimento sono quelli della Spagna e della Grecia. Nel primo caso si vuole guardare alle città famose come mete turistiche e nel secondo caso alle isole minori dove alcuni prezzi di case vacanze potrebbero essere interessanti.
In paesi come gli Stati Uniti e l’Australia, molto proficui nelle ultime decadi, la situazione è cambiata radicalmente. Ad oggi, conviene di più tenersi le proprietà e metterle a reddito sfruttando il carovita e l’aumento generale degli affitti.
La Repubblica Dominicana ha riaperto il mercato immobiliare locale agli stranieri dopo il blocco durante la pandemia. Questo mercato è appetibile perché gli investitori stranieri ottengono un’esenzione fiscale pari al 50% dell’investimento immobiliare più altri benefit. Purtroppo, è un paese molto lontano dove la sicurezza è un fattore di rischio.
Allo stesso modo, la Thailandia offre buone opportunità. Come molti altri paesi asiatici in espansione, questi mercati emergenti promettono bene. L’unico problema rimane la Cina, che come probabilmente saprete rischia di diventare una minaccia per i paesi limitrofi.
C’è infine il Medio Oriente. Per chi non ha mai visitato i paesi arabi, è difficile capire come si evolve diversamente il settore immobiliare qui. La cultura è profondamente diversa. Ma non è solo per l’influenza religiosa. Il concetto di economia è diverso.
Perché investire in immobili a Dubai
Volendo dare un’idea della differenza tra il mercato immobiliare italiano e quello emiratino, pensa alla classica villa. In Italia, devi registrare la proprietà, passare dal notaio, aspettare la validazione dei documenti necessari per la vendita. Poi devi risolvere da solo eventuali problemi legati al venditore.
Se non ricevi il denaro pattuito, devi fare causa. Al contrario, se acquisti e noti delle incoerenze, devi aspettare la decisione del tribunale prima di poter far valere i tuoi diritti. A Dubai questa scena è alquanto impensabile.
La compravendita a Dubai è protetta da un fondo. E sebbene anche qui vi sia da pagare un funzionario per il trasferimento e validazione dei documenti, la pratica si svolge in modo lineare. Nel caso di trattative lunghe, al massimo si aspetta sei mesi. Ma poi, si diventa proprietari con una semplice registrazione presso il dipartimento governativo locale.
Nessun rogito. Nessun cavillo burocratico per far ingrassare i funzionari a spese dei contribuenti. A Dubai non facciamo nemmeno la dichiarazione dei redditi. È un mondo con regole diverse.
Capirai bene che esistono dei lati negativi. Nessuno li vuole nascondere. Ma dal punto di vista degli investitori italiani, sono un niente rispetto a quello cui noi siamo abituati.
Non farti sfuggire un occasione unica!
Fino al 2025, avrai la fantastica opportunità di investire a Dubai come se questa città fosse l’Italia degli anni ‘50.
Se non ci credi, contattami per ricevere dati fattuali riguardo le compravendite già effettuate sul territorio. Saranno i dati a parlare in modo cristallino e trasparente.
Il luogo giusto per farlo ora è Dubai. Nei prossimi anni, forse sarà un altro posto. Ma al momento, non c’è miglior investimento immobiliare di una proprietà sui 100 mila euro in su a Dubai.
Il suo prezzo schizzerà alle stelle nei prossimi decenni. E nel frattempo, genererà ottimi introiti da affitti e altre opportunità.
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