A fine maggio 2022, la BCE si è detta preoccupata per la stabilità finanziaria dell’area euro. Come avrete notato, l’inflazione continua a crescere non solo in Europa, ma anche negli USA. E questo ha creato davvero molti problemi.
Quando scoppia la bolla immobiliare? Nessuno sa una data certa. Ma nei grandi capoluoghi italiani una cosa è certa: trovare un immobile a prezzi ragionevoli è difficile. Ovviamente, questa situazione non è sostenibile e anche se la bolla immobiliare 2022 non scoppiasse, i problemi sarebbero solo all’inizio. Sono diversi anni che gli esperti prospettano un nuovo crollo, ma oggi ci sono davvero molti segnali che il mercato non ne può più.
Piccolo riassunto delle predizioni passate sulla bolla immobiliare italiana e internazionale
Negli Stati Uniti, il New York Times cominciò a parlare di problemi nel mercato immobiliare americano già durante il 2014. Gli allarmi sono sempre stati ripetuti ogni anno, e così gli investitori non vi hanno dato troppo peso. Ma oggi il problema americano è gigante.
In Italia, si cominciava a parlare di bolla nell’area Euro già dal 2015, con una preoccupazione per il mercato del Regno Unito. Del resto, dopo il 2014 il mercato immobiliare italiano era in lieve ripresa. Ma i grafici degli andamenti sono tornati a scendere nel 2020 con la pandemia per poi schizzare nuovamente in alto nel 2021. Però, si parla di rischio bolla per il continuo aumento dei prezzi aggravato dall’aumentare dell’inflazione.
Poi c’è la Cina. La bolla immobiliare cinese è infine scoppiata, eventualità di cui già vi ho avvertito qualche mese fa. L’effetto negativo sull’economia cinese deve ancora manifestarsi in tutta la sua forza. E non è escluso che l’impatto sui mercati globali si fermi con un semplice rallentamento. Specialmente se la Cina decidesse di peggiorare già i tesi rapporti geopolitici con i suoi vicini.
Perché continuare a investire nel mercato immobiliare?
Parlare di bolla immobiliare non deve dissuadere nessuno dal desistere a fare nuovi investimenti. Anzi, molte predizioni, come quelle americane, si sono rivelate errate per quasi dieci anni di fila ormai. Ma chiaramente, lanciano avvertimenti da non sottovalutare.
Adesso, il momento migliore per investire nel mattone è guardare alle proprietà in mercati emergenti con grandi prospettive di crescita. Sopratutto, lontani dalle tensioni politiche e dai conflitti. Nonché con una domanda interna che incontra la disponibilità di prezzi ancora giusti.
Il mercato migliore in cui ho deciso di operare è quello di Dubai. Qui, il conflitto europeo non influisce troppo sui prezzi degli immobili. E le leggi emanate dal governo locale permettono ancora uno stile di vita molto agiato con stipendi in generale più alti del vecchio continente. Quindi, le compravendite immobiliari non si sono fermate e non hanno subito rallentamenti dopo la fine delle misure restrittive anti-Covid.
Invito chiunque voglia salvaguardare i propri investimenti immobiliari a contattarmi per ricevere alcune offerte attuali relative al mercato di Dubai. Senza dubbio, sarà più facile notare con i numeri alla mano le possibilità di guadagno reali.